Abbiamo ricevuto la richiesta dell’ANPI, alla quale ha risposto il nostro Candidato Presidente Stefano Lugli. Riportiamo integralmente i testo della richiesta dell’ANPI e le risposte date dal Candidato de L’Altra Emilia Romagna

La richiesta dell’ANPI
ai candidati

Appello agli elettori emiliano romagnoli

Le elezioni del 26 gennaio 2020 rappresentano un passaggio molto importante per la Regione e più in generale per il paese.
La nostra Regione vanta una condizione socio economica che la pone fra le più sviluppate d ‘Europa. Una Europa che ha bisogno di generalizzare rapidamente le condizioni più alte e qualificate, quali la nostra, superando i limiti attuali e le forti differenze fra i vari paesi.
É necessario perciò che le elezioni vedano la massima partecipazione dei cittadini.
Cosa chiediamo ai candidati:
Innanzi tutto l’impegno per la difesa intransigente e per l’applicazione integrale della Costituzione.
Una chiara e convinta professione di antifascismo e la condanna di ogni posizione xenofoba, razzista; così come il ripudio delle posizioni sovraniste che ci isolano dal resto dei paesi europei.
Proponiamo la creazione di un Osservatorio Regionale sul neofascismo e neonazismo; che abbia attenzione anche alle forme mascherate dei due fenomeni.
La valorizzazione del lavoro e delle professioni. L’aiuto allo sviluppo delle piccole e medie imprese come pure delle organizzazione del terzo settore.
La difesa e valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio culturale.
L’attenzione ai nuovi movimenti giovanili che dimostrano esservi ormai diffuso e forte un clima di resistenza alle forme peggiori di qualunquismo e alle ideologie dell’odio e del disfattismo.

L’Anpi provinciale di Bologna


La Risposta di Stefano Lugli candidato di L’Altra Emilia Romagna

Bologna, 19/01/2020
Alla cortese attenzione di Anna Cocchi – Presidente ANPI provinciale Bologna

Gentilissima Anna,

innanzitutto grazie per l’appello che avete predisposto come Direttivo Regionale ANPI, che mette in luce valori e principi che sempre dovrebbero essere alla base dell’azione politica, un appello a cui aderisco convintamente anche a nome della lista L’Altra Emilia Romagna, per cui sono candidato alla presidenza della Regione.

Per la nostra lista la professione di antifascismo è un atto concreto, a cui abbiamo dedicato un punto preciso del programma (punto 23 disponibile sul sito www.altraemiliaromagna.org), poiché l’antifascismo è principio fondante della nostra democrazia, che deriva dalla Costituzione nata dalla Resistenza, che è “tutta antifascista”.

Riteniamo inoltre che le organizzazioni neofasciste e neonaziste debbano essere sciolte e vogliamo che l’Assemblea legislativa, considerando il contributo fondamentale che la nostra regione ha fornito nella lotta contro il nazifascismo, approvi una risoluzione in tal senso e si faccia promotrice nei confronti del Parlamento, affinché le leggi Scelba e Mancino, nonché la XII° disposizione della Costituzione, siano pienamente applicate nei confronti di chi usa le regole della democrazia per propagandare idee violente estranee al perimetro costituzionale.

Ben venga quindi l’Osservatorio Regionale sul neofascismo e neonazismo, di cui proponete la creazione, è un’iniziativa che se eletto appoggerò fin da subito. Riteniamo che i venti razzisti, xenofobi e omofobi, che stanno attraversando il nostro paese, rappresentino una pericolosa deriva democratica che tuttavia trova terreno fertile nelle peggiorate condizioni di vita, di lavoro, di esigibilità dei diritti delle persone, condizione da cui purtroppo la regione Emilia Romagna non è esente. Per contrastare efficacemente tale fenomeno occorre rimuovere le cause sociali ed economiche che l’hanno prodotto oltre a cancellare leggi e provvedimenti vergognosi e disumani, il cui contenuto contribuisce ad alimentare la cultura della discriminazione e dell’esclusione. Mi riferisco non solo ai disumani e incostituzionali Decreti sicurezza, purtroppo non ancora abrogati, ma anche agli accordi italo-libici, siglati dal governo Gentiloni, mantenuti dal governo Conte 1, e rinnovati con la formula del silenzio-assenso dal governo Conte 2; accordi con cui il nostro paese sta finanziando trafficanti di esseri umani e un sistema concentrazionario in Libia, come ha dimostrato in modo incontrovertibile il quotidiano L’Avvenire.

Concludo esprimendo grande preoccupazione per la Costituzione e per l’assetto istituzionale di nuovo sotto attacco a causa dell’autonomia differenziata e del taglio dei parlamentari. Il primo provvedimento, purtroppo richiesto anche dalla nostra regione, con istanze un po’ più ragionevoli ma non meno contraddittorie e pericolose, se attuato produrrà un aumento delle disuguaglianze poiché mina il principio di uguaglianza dei diritti e della loro esigibilità su tutto il territorio nazionale nonché il principio costituzionale di solidarietà oltre a minacciare l’unità della Repubblica. La riduzione dei parlamentari è invece un taglio di democrazia perché diminuisce in modo drammatico la rappresentanza dei cittadini, svilendo il Parlamento e rendendolo accessibile solo ai partiti maggiori; ma la tutela delle minoranze è connaturata con la democrazia, perché è l’unico modo per garantire il pluralismo delle idee, essenza della democrazia stessa.

Per questo motivo come Altra Emilia Romagna chiediamo il ritiro di qualunque proposta di autonomia differenziata e ci impegneremo, nel futuro referendum oppositivo, per respingere questo ennesimo tentativo di stravolgimento della nostra Costituzione di cui chiediamo la piena attuazione (fiscal compact escluso…).

Stefano Lugli
Candidato presidente L’Altra Emilia-Romagna

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