La Rete degli Studenti Medi Emilia Romagna e Rete degli Universitari ha elaborato un elenco di proposte raccolte nella piattaforma “Emilia Romagna x il futuro” e ha lanciato un appello per sottoscriverlo a candidati e candidate delle prossime Elezioni Regionali del 2020. Il nostro Candidato alla Presidenza Stefano Lugli ha sottoscritto l’appello e inviato la riposta che riportiamo qui di seguito.

Care ragazze e cari ragazzi,

ho accolto con molto interesse gli stimoli contenuti nel vostro appello che ho già sottoscritto. La Rete degli Studenti dell’Emilia-Romagna avanza delle proposte concrete di buone pratiche, per migliorare la qualità della vita dei cittadini della regione e per disegnare un futuro in cui ambiente e diritti siano le uniche direttrici di sviluppo. Le candidate ed i candidati della lista L’Altra Emilia-Romagna hanno un progetto ambizioso per la regione, dettagliato nel nostro programma, costruito appunto pezzo per pezzo ascoltando le voci delle persone che vivono nel territorio regionale, approfondendo e studiando i temi fondamentali come ambiente, trasporti, urbanistica, verde, salute, istruzione, diritti, condizione di genere, antifascismo, lavoro ecc.

La nostra idea di regione e la vostra poggiano sulla stessa base; non può esserci sviluppo che non tenga conto del rispetto dell’ambiente, invertendo la pericolosa china che ci ha portato al disastro ambientale ed al cambiamento climatico. La regione su questo può fare tanto, a partire dal sistema del trasporto pubblico e della mobilità alternativa. Le statistiche parlano di una crescente sensibilità su questo tema, purtroppo però manca una piena corrispondenza di efficienza del trasporto pubblico; i mezzi sono insufficienti, le tariffe non così vantaggiose, disguidi e disservizi sono ormai la consuetudine. Va migliorato il trasporto su rotaia nel suo complesso, a partire dal potenziamento della rete ferroviaria aumentando in quantità e qualità le carrozze dei treni, soprattutto negli orari di maggior congestione, ed intervenendo sulle tariffe per rendere la ferrovia davvero conveniente.

La condizione dei pendolari, soprattutto studenti, è peggiorata negli anni, fra sovraffollamento, ritardi e aumenti del costo dell’abbonamento. Anche il trasporto pubblico locale sconta gli effetti di politiche miopi improntate al contenimento degli investimenti riducendo i servizi, considerati costi morti. A ciò si affianca anche la necessaria messa in sicurezza dei percorsi ciclabili e lo sviluppo di una rete ciclabile, non solo urbana, che favorisca l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti principali (alcune città, come Cesena, hanno adottato anche il rimborso chilometrico per chi si reca al lavoro in bici, come forma di incentivo). Specularmente però va rigettata ogni opera che preveda la costruzione di nuove autostrade, che incentivano il trasporto su gomma. Ormai tutte le forze politiche parlano di ambiente, spesso con vuoti slogan, ma se si approfondiscono le proposte di molte di queste, si può constatare che propongono il solito obsoleto e dannoso modello di sviluppo, proprio quello che ha portato danni.

Il territorio emiliano romagnolo, purtroppo, sconta già una compromessa situazione di impermeabilizzazione del suolo con una eccessiva urbanizzazione a cui la nuova legge regionale urbanistica non ha messo un freno ma anzi ne consente un’ulteriore aumento al di fuori di ogni pianificazione. Un territorio non inquinato è garanzia di buona salute e benessere delle persone che lo abitano. Ed il diritto alla salute è un principio fondante, a tutela del quale vogliamo una sanità pubblica e di qualità, respingendo la deriva della convenzione con il privato, che sottrae risorse al servizio pubblico, unico in grado di garantire assistenza universalistica. Alla vostra proposta utile sui servizi dei consultori, aggiungiamo anche che nei servizi e negli ospedali pubblici non è tollerabile la presenza di obiettori di coscienza: in Emilia-Romagna i numeri sono più bassi della media nazionale, ma sempre alti; spesso poi si tratta di obiettori nel pubblico ma che privatamente, a pagamento, non si pongono nessun tipo di impedimento etico.

Sosteniamo le vostre istanze in merito al diritto allo studio ed alla qualità dei servizi utili agli studenti, sia sull’adeguamento delle strutture, sia sull’offerta delle agevolazioni che possano garantire le pari opportunità di accesso alla formazione di ogni ordine e grado. In particolare raccogliamo la segnalazione della difficoltà di trovare alloggi disponibili per gli studenti, che riflette un problema più generale. Nelle città, soprattutto nei capoluoghi sede di Università e con attrattiva turistica, i proprietari degli alloggi ricorrono a piattaforme come AirB&B per locazioni di brevissima durata e più remunerative, questo appunto ha un effetto negativo sulla capacità di studenti e di famiglie in genere di trovare una casa in affitto a prezzi e condizioni accettabili. Quindi sicuramente è necessario fronteggiare questa esigenza da una parte aumentando la proposta di convitti pubblici nei campus universitari per gli studenti ma anche regolamentando, sulla linea di molte città europee, il ricorso alla formula B&B per brevi locazioni a solo scopo turistico.

Concludo, in un excursus che è stato necessariamente rapido e per nulla esaustivo, con alcune riflessioni sul Lavoro. Purtroppo i dati statistici indicano proprio i giovani come i più penalizzati da contratti precari, condizioni lavorative e salari non adeguati. Spesso i ragazzi e le ragazze si trovano, loro malgrado, a passare anni fra tirocini e contratti flessibili, come forma di sfruttamento differito e purtroppo consentito. Lavoro non è tale, se non garantisce un salario adeguato (noi sosteniamo su questo una proposta di salario minimo garantito), condizioni di lavoro in sicurezza, contratti che possano tutelare le persone. La nuova economia, che purtroppo sfrutta la vecchia ricetta del profitto a tutti i costi, ha bruciato posti di lavoro e soprattutto ha compresso gli stipendi dei lavoratori e delle lavoratrici, all’inseguimento, da una parte di una produzione a costi minimi, non importa se a violazione dei diritti e del rispetto ambientale, e dall’altra, incentivando speculazioni finanziarie che hanno concentrato la ricchezza nelle mani di pochi.

Noi ci opponiamo a questo modello di falso sviluppo, che porta solo ad aumentare disuguaglianza e povertà. Studi e sperimentazioni consolidano l’idea che la riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione porta a maggior produttività e maggior benessere; noi portiamo questa proposta nel dibattito elettorale. Per questo proponiamo un nuovo patto del lavoro che ponga al centro la buona occupazione, stabile, sicura e di qualità. Un patto che si ponga l’obiettivo di espellere dal sistema produttivo false cooperative che oggi alimentano lavoro ricattato e sottopagato che sconfina nel caporalato, specialmente migrante, in settori strategici come la logistica, l’agricoltura, la lavorazione delle carni e il turismo. Un patto del lavoro che abbia l’ambizione di raggiungere la parità salariale tra lavoro maschile e femminile, che ancora oggi vede diseguaglianze inaccettabili nella nostra regione. Un patto che coinvolga le nuove professioni, i liberi professionisti e le partite IVA monocommittenti che, sempre più, sono la strada per accedere al lavoro senza alcuna tutela.

I temi che il nostro programma elettorale tocca, sono molteplici e parlano del riconoscimento dei diritti di tutte e tutti, del rifiuto di ogni discriminazione, del riconoscimento della qualità e del lavoro delle donne, che ancora scontano differenze di trattamento, del ripudio di ogni forma di razzismo, di omofobia; abbiamo un’idea di regione inclusiva, solidale, accogliente, giusta, dove legalità significa contrasto alle mafie, allo sfruttamento del lavoro, dove sicurezza significa territorio salubre, condizioni di benessere garantito a tutte e a tutti, servizi universalmente accessibili e misurati sulle esigenze delle persone, accesso garantito al sapere e alla cultura, necessari per crescere, dove trasparenza significa istituzioni pubbliche aperte, partecipazione alle decisioni, cittadini consapevoli ed informati, avendo sempre come faro la Costituzione nata dalla Resistenza antifascista, che è bene non dimenticare mai.

Allego il programma completo de L’Altra Emilia-Romagna, che si articola in 25 punti che toccano tutte le sfere di competenza della regione.

Un caro saluto

Stefano Lugli
Candidato presidente lista L’Altra Emilia-Romagna

Chiudi il menu