Riaffermare il ruolo del pubblico nella gestione del Trasporto Locale; stralciare le opere autostradali inutili e impattanti e rovesciare i rapporti di spesa a favore del trasporto su ferro e della mobilità ciclabile

Il trasporto privato è fra le cause principali di inquinamento e spostare quote consistenti di merci e viaggiatori sul trasporto pubblico significa migliorare la qualità dell’aria e favorire il benessere e la salute dei cittadini riducendo i costi derivanti dalle conseguenze dell’inquinamento sulla salute umana. 

Per fare questo è necessario riaffermare il ruolo del pubblico nella gestione del Trasporto Locale, perché sia più vicino ai cittadini e alle loro esigenze. Obiettivo non perseguibile con l’attuale Piano Regionale dei Trasporti che è figlio di una idea di sviluppo che mette al centro le autostrade. Un’idea di sviluppo obsoleta, inadeguata alla sfida ambientale, miope e antieconomica per il nostro export in quanto le politiche degli stati confinanti stanno sempre più privilegiando lo spostamento delle merci su ferro.

  • Vogliamo modificare il Piano Regionale dei  Trasporti stralciando le opere autostradali inutili e impattanti (Ti.Bre, Bretella Campogalliano-Sassuolo, Autostrada Cispadana, Ferrara-mare su tutte) e rovesciare i rapporti di spesa a favore del trasporto su ferro e del trasporto pubblico locale con l’obiettivo di ridurre il traffico merci su gomma. Questo obiettivo risulta strategico in particolare a Bologna, dove il passante favorisce ancora una volta la mobilità privata e dove tram people mover sono una risposta inefficiente alla mobilità interna e verso l’aeroporto. 
  • Nel ‘nostro’  Piano Regionale dei  Trasporti la priorità è assegnata al potenziamento dell’asse ferroviario La Spezia-Parma-Verona con l’obiettivo di connettere i porti tirrenici al Brennero, al potenziamento del trasporto extraurbano regionale su ferro (estendere la linea Sassuolo-Modena fino a Maranello; investire sulla Piacenza-Cremona e sulla Parma-Fornovo facendole diventare parte di un sistema di trasporto veloce urbano; ripristinare la tratta ferroviaria Budrio-Massa-Lombarda per un collegamento diretto Bologna-Ravenna su ferro ormai prossimo alla saturazione del traffico su gomma; potenziare la linea Ravenna-Ferrara-Poggio Rusco per valorizzare a pieno il Porto di Ravenna ma soprattutto per avere il collegamento con l’Europa centrale attraverso il “Corridoio” del Brennero) e al potenziamento del Sistema Metropolitano Bolognese e del nodo modenese per farlo elevare a rango di Sistema Metropolitano.
  • Vogliamo un piano regionale per la mobilità ciclabile che si prefigga l’obiettivo di incrementare le reti ciclabili urbane e implementare le “ciclovie di qualità”.  Vogliamo realizzare la Ti.Bre dolce, dorsale cicloturistica Nord-Sud strategica per l’Emilia Occidentale, e cogliere tutte le opportunità economiche, turistiche ed occupazionali che la rete ciclabile europea Eurovelo offre all’Emilia Romagna.
  • Abbiamo una rete ferroviaria capillare che oggi via via viene dismessa con i treni pendolari che per il 30% viaggiano in ritardo. Dobbiamo rovesciare questa politica e realizzare un moderno ed efficiente trasporto regionale ferroviario, interconnesso con il servizio degli autobus.
  • Siamo contro l’ampliamento del “Verdi” di Parma come aeroporto cargo privato con un enorme incremento di opere infrastrutturali finanziate con denaro pubblico.
  • Attualmente l‘aeroporto Marconi di Bologna è il principale scalo dell’Emilia-Romagna. La crescita negli ultimi anni dell’aeroporto ha comportato il conseguente aumento degli aerei che sorvolano le zone abitate: 30.000 aerei nel solo anno 2018 sono volati bassi tra decolli e atterraggi sopra le case del quartiere Navile, con una media di 100 aerei al giorni nei mesi estivi da giugno a settembre 2019. La popolazione interessata è di circa 40.000 persone. Il rumore e l’inquinamento atmosferico sono riconosciuti fattori di rischio con effetti a breve ed a lungo termine sulla salute come osservato nella recente relazione fatta dall’AUSL sul profilo di salute della popolazione residente in prossimità dell’aeroporto.
    Per l’abbattimento dell’impatto ambientale del Marconi sulla città di Bologna proponiamo:
    – il coinvolgimento di ENAV ed ENAC per azzerare l’impatto di decolli/atterraggi sulla città massimizzando i movimenti sulla zona industriale del Bargellino;
    – un sistema integrato che ripartisca la domanda di trasporto aereo del bacino regionale fra i tre aeroporti esistenti: Bologna, Forlì e Parma;
    – il trasferimento del comparto low cost da Bologna a Forlì, collegando le due città con una navetta ferroviaria veloce utilizzando i binari già esistenti.
  • È indispensabile l’avvio dei lavori per l’hub portuale di Ravenna ma, al contempo, l’adeguamento degli stessi ad un livello sostenibile sia economicamente che da un punto di vista ambientale implementando l’intermodalità.

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