La cultura per noi è un bene comune che accresce la conoscenza e l’inclusione sociale, e grazie ad un patrimonio diffuso in tutto il territorio può essere – assieme al turismo – uno straordinario volano per accrescere l’occupazione e l’economia regionale. 

  • Le istituzioni pubbliche devono lavorare in modo coordinato per creare una rete in grado di gestire al meglio i beni culturali, garantendo tutele e diritti al personale, creando un circolo virtuoso che migliori contemporaneamente costi di gestione, qualità e quantità dei servizi.
  • Le risorse della regione vanno orientate verso un capillare sostegno alle istituzioni culturali diffuse sul territorio stanziando fondi che garantiscano loro la possibilità di continuare a sviluppare proposte culturali.
  • Gli spazi culturali, in particolare quelli attivi nei territori periferici, vanno sostenuti anche come presìdi di inclusione sociale e baluardi contro l’impoverimento sociale ed economico delle comunità in cui agire politiche rivolte alle fasce deboli della popolazione – anziani, disoccupati, diversamente abili, immigrati. 
  • I luoghi della cultura possono anche essere il terreno in cui sperimentare forme di alfabetizzazione digitale della popolazione e in cui si favoriscono nuove professioni legate alla comunicazione, al web e all’informatica. 
  • Valorizzare l’incontro tra i professionisti della cultura e delle arti, il mondo universitario e le peculiarità territoriali attraverso il coordinamento della regione con l’obiettivo di favorire la diffusione delle iniziative culturali.
  • Favorire l’associazionismo deve essere tra gli obbiettivi di tutte le amministrazioni ma sui territori la burocrazia spesso rende le associazioni senza scopo di lucro dispendiosissime anche solo per aprirle, e la mancanza di spazi liberi e ad accesso gratuito limita la possibilità di riunirsi. L’Altra Emilia-Romagna, consapevole dell’importanza delle associazioni e delle aggregazioni, ha intenzione di stanziare fondi di carattere regionale per favorire l’associazionismo e intende spingere i comuni a semplificare la burocrazia per le associazioni e a prevedere la loro partecipazione a bandi e concorsi. 

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